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è una scommessa d'amore

Summary:

Cremonini canta che New York è una scommessa d'amore ed Edo in questo momento non potrebbe essere più d'accordo. Lui che di colpi di testa ne ha avuti e ne ha ancora tanti oggi, questo è vero, ma una cosa del genere è certo di non averla mai fatta per nessuno. Non una delle sue ex, non un potenziale produttore, nessuno se non Lauro.
Solo per lui poteva ritrovarsi a prendere un volo per New York il giorno di Capodanno, prenotandolo all'ultimo tra cifre da capogiro e il rischio che il suo piano saltasse almeno tre volte tra familiari e amici invadenti.
Ma finalmente ce l'ha fatta e ora l'unica cosa che lo separa da Lauro sono 13 ore di volo, uno scalo ad Amsterdam e una serie di cose non dette.

Notes:

Stelline ecco qui il secondo fill della tombola di quest'anno. Devo dire che questo prompt mi ha ispirata fin da subito, quindi spero che possa piacervi e che possiate amare questa storia. E grazie a Frankie che mi risolve le paranoie💖

(See the end of the work for more notes.)

Work Text:

Cremonini canta che New York è una scommessa d'amore ed Edo in questo momento non potrebbe essere più d'accordo. Lui che di colpi di testa ne ha avuti e ne ha ancora tanti oggi, questo è vero, ma una cosa del genere è certo di non averla mai fatta per nessuno. Non una delle sue ex, non un potenziale produttore, nessuno se non Lauro.
Solo per lui poteva ritrovarsi a prendere un volo per New York il giorno di Capodanno, prenotandolo all'ultimo tra cifre da capogiro e il rischio che il suo piano saltasse almeno tre volte tra familiari e amici invadenti.
Ma finalmente ce l'ha fatta e ora l'unica cosa che lo separa da Lauro sono 13 ore di volo, uno scalo ad Amsterdam e una serie di cose non dette.

Sono due settimane che non si parlano. L'ultima volta che l'hanno fatto è stata una mattina in studio: durante la registrazione di uno dei pezzi per il prossimo album la tensione era talmente alle stelle che anche Dani e Matt si sono dati alla fuga a un certo punto, con la scusa di andare a fare una pausa caffè, lasciando i due amanti da soli nella loro bolla pronta a scoppiare. Da lì sono state una serie di promesse non mantenute, di silenzi troppo forti, di mancanze sopportate fino a farsi del male a innescare la miccia di una bomba che era pronta a esplodere da tempo. Le urla si sono sentite pure fino alle macchinette al piano di sotto, con buona pace dei loro amici che volevano starsene tranquilli.

E così alla fine di quella session si sono semplicemente ignorati. Prima un'ora, poi un giorno interno, poi due, una settimana, fino al giorno prima. Un messaggio di Lauro, semplice e diretto, un mi manchi scritto quel pomeriggio mentre Edo era intento a sistemare le ultime cose per passare il capodanno in montagna con gli amici di sempre. Un messaggio che Edo ha cercato di ignorare, almeno fino a sera, quando il rimorso e il senso di colpa hanno iniziato a fare breccia nel suo cuore. Lo sa che non è solo colpa sua, che anche Lauro si da un bel da fare per essere così complicato, ma deve riconoscere che questa volta è stato lui ad avanzare il primo passo per una riconciliazione. E allora al diavolo l'orgoglio, al diavolo l'intento di non parlargli almeno fino alla fine delle feste -che poi chi ci ha mai creduto. Dopo essere scoppiato a piangere come un bambino, la malinconia tenuta dentro per tutto quel tempo, aveva recuperato il pc per cercare il primo volo disponibile per la mattina seguente, pregando che i prezzi fossero clementi.
Non lo erano stati, ovviamente, ma Edoardo non si era di certo fatto scoraggiare da quell'inconveniente e una volta ottenuto il biglietto aveva subito contattato Matt per chiedergli in quale hotel alloggiassero. Non gli aveva spiegato il motivo, ma sapeva che non ce n'era bisogno: li conosce da abbastanza tempo per capire che sono due testardi innamorati.

L'annuncio dell'apertura del gate ridesta Edo dai suoi pensieri. Sta per imbarcarsi per New York, il giorno di Capodanno, solo per chiarire con una delle persone più importanti della sua vita. Tutto questo completamente sobrio. Non sa neanche lui perchè, ma sa che è la cosa giusta.

Alle 18 in punto Edoardo riesce finalmente a sedersi in un taxi, dopo svariati controlli all'atterraggio e dopo essersi quasi perso per ben due volte all'interno di quell'aeroporto immenso.
La strada verso il Chelsea Hotel dura una mezz'oretta di solito, ma si sa che a Capodanno sono tutti in giro e per arrivare impiegano quasi un'ora. E il tassista è in vena di chiacchiere: gli chiede da dove viene, che impegni ha per quella sera, quanto pensa di fermarsi e altre mille domande a cui Edo risponde distrattamente, perso ad ammirare la vista che si staglia fuori dal finestrino.
New York in inverno è uno spettacolo, Lauro gliel'aveva detto la prima volta che c'era stato e gli era rimasta così impressa. Ha nevicato qualche ora prima e ora i tetti sono tinti di bianco, come i bordi dei marciapiedi dove camminano migliaia di persone in quel tardo pomeriggio.
Quasi non si accorge Edo quando il taxi si ferma proprio davanti all'ingresso dell'hotel, imponente come tutti gli edifici di lusso di quella città. Paga una cifra spropositata ovviamente, con buona pace del suo portafogli. Il tassista lo ringrazia con un sorriso bonario e una pacca sulla spalla che per Edo sa di conforto: deve essersi reso conto dell'agitazione che lo pervade da quando è atterrato a New York.

Entrato in Hotel rimane meravigliato da tutto ciò che lo circonda, come un bambino davanti ai regali di Natale. È tutto tremendamente sfarzoso ed elegante ed Edo si sente un po' fuori posto in quel contesto. Non è il momento per pensarci però, ora deve trovare Lauro. Mentre si incammina verso la reception per avere informazioni una voce da un angolo del salone lo fa voltare.

"Ao, vabbè che vuoi vedere l'amore tuo, ma almeno saluta i tuoi amici"

Ed eccoli lì, Matt e Dani, seduti su un divanetto in pelle bordeaux. Edo scuote la testa divertito, la vista di due volti familiari che finalmente gli dà un momento di serenità dopo quel lungo viaggio. Li abbraccia entrambi e viene stretto a sua volta.

"Sta nella sua stanza" gli dice Matt appena si staccano "Edo sii sincero con lui. Meritate di essere felici, ma dovete esserlo entrambi"

Edoardo sospira. Sa che non sarà facile ma spera solo di non trovarsi davanti un muro di cemento armato.

Il decimo piano lo raggiunge in pochi minuti, così come la camera 1050, una suite con vista sulla ventitreesima. Il tocco sulla porta è leggero, quasi esitante, come se Edo improvvisamente avesse paura di affrontare quella situazione che rimandano da fin troppo tempo.
Quello che vede quando viene aperta gli mozza il fiato. Lauro è in accappatoio, probabilmente appena uscito dalla vasca visti i capelli scuri e gocciolanti che gli ricadono sulla fronte. E sarà che non lo vede da due settimane, ma Edo lo trova più bello del solito.

"Che ci fai qui?" sgrana gli occhi Lauro.

"Sorpresa" cerca di ironizzare Edo per evitare che possa percepire il suo nervosismo. Inutile, Lauro conosce ogni più piccola sfumatura del suo essere.

"Posso entrare?"

Lauro non dice nulla, si sposta solamente per farlo passare e chiude la porta con un tonfo secco. Si siede sul bordo del letto, mentre Edoardo si appoggia con la schiena alla parete di fronte a lui.
Si prende qualche secondo per cercare di non incespicare nelle sue stesse parole, mannaggia a lui che non si è preparato un discorso prima di partire.

"Lauro io non ce la faccio più. Non possiamo andare avanti così, a litigare per qualsiasi cosa, a non parlarci per giorni. Mi fa male e fa male pure a te".

"Credi che non lo sappia?" la voce di Lauro sembra piatta, priva di qualsiasi emozione, solo stanca di quella situazione in cui si trovano "Edo secondo te perchè ieri ti ho scritto quel messaggio?"

Edoardo resta in silenzio. La verità è che non ci ha minimamente pensato. Davanti a quel mutismo Lauro prosegue.

"Perchè nonostante io fossi qui, a New York, a divertirmi con gli altri, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare eri tu. Edo io non ti chiederò mai di scegliere, di allontanarti dalla tua famiglia, dal tuo percorso" sussurra Lauro "Non sarebbe giusto e io mi sentirei tremendamente in colpa. Ma ho bisogno di sapere che ci sei, che mi vuoi ancora, e in questi mesi-"

"Là davvero pensi che io non ti voglia più?"

La domanda di Edo rimane sospesa tra loro per qualche secondo. è il turno di Lauro questa volta di stare in silenzio e di lasciare che parli.

"Secondo te sarei partito per New York, a Capodanno, senza sapere se mi avresti voluto vedere, se non ti volessi? Se non ti amassi?" il tono di Edo è brusco, ma sincero, Lauro deve ammetterlo. Non gli è mai sembrato più sincero di così a dire il vero.

"Vieni qui" continua Edo, invitandolo ad alzarsi in piedi e avvicinarsi a lui. Quando Lauro gli è davanti gli prende una mano e se la porta sul petto, sopra la maglietta, all'altezza del cuore. Picchia fortissimo, come se stesse per esplodere e Lauro si sente un po' morire dentro per aver anche solo pensato che quell'idiota di cui si è innamorato volesse allontanarsi da lui.
Non stacca gli occhi dai suoi per un secondo, verde che si mescola con verde, mentre l'unico rumore che si sente in quella stanza è il battito dei loro cuori.
Anche quello di Lauro è accelerato, Edo lo sa.

"Sono un coglione, vero?" mormora Lauro abbassando lo sguardo.

"Lo siamo tutti e due" confessa Edo dolcemente "Amore mi' io senza di te non posso stare e lo so che a volte sembro distante ma non vuol dire che non ti ami. Devo solo imparare a dimostrartelo un po' di più. Potrebbe essere un buon proposito per l'anno nuovo" ridacchia.

Lauro scuote la testa. È sempre lui, quel ragazzetto di cui si è innamorato anni fa.

"Potresti non aspettare l'anno nuovo? È da quando ti ho visto che vorrei baciarti"

E allora ogni parola, ogni ansia, ogni cosa diventa superflua quando le loro labbra si scontrano di nuovo, finalmente. è un bacio lento, assaporano l'uno le labbra dell'altro come se non lo facessero da una vita.
È lo squillo del cellulare di Lauro a interrompere la magia.

"Matt che vuoi?" sbuffa infastidito facendo ridere Edo.

"Là, non per farmi i fatti vostri, ma se avete chiarito con Edo potete scendere che io e Dani abbiamo fame?"

Lauro deve fare appello a tutto il suo autocontrollo per non mandarlo a fanculo, ma la situazione in realtà lo diverte parecchio. Ne hanno passati di Capodanni strani e questo rientra sicuramente tra quelli.

"Mi vesto e arriviamo" dice soltanto prima di chiudere la chiamata e tuffarsi nuovamente sulle labbra di Edo.

Mancano pochi minuti alla mezzanotte e dopo aver cenato in un lussuoso ristorante newyorkese si ritrovano tutti a Times Square, dove folla che travolge le strade e attende trepidante l'arrivo dell'anno nuovo.
Edo è accanto a Lauro, le mani che si sfiorano mentre in disparte, appoggiati alla parete di un edificio, osservano lo spettacolo davanti a loro.

"Regà guardate che abbiamo preso" urla tutto fiero Matt mostrandogli il bottino recuperato poco prima in un market poco lontano. Sono sparklers.

"Quanto è probabile che ci bruciamo con sti cosi?" si lamenta Lauro ricevendo come risposta una spinta da parte di Edo. Lasciati andare un po', è quello che sottintende. Lauro sbuffa ma prende comunque un bastoncino in mano. Edoardo e gli altri fanno lo stesso.

"Ragazzi ve spiace se..." Edoardo cerca di giustificarsi un po' imbarazzato ma sia Matt che Dani capiscono subito e annuiscono. Edo allora prende un Lauro confuso per un polso e lo trascina in un angolo, al riparo da occhi indiscreti, loro due da soli e il mondo lì a pochi passi.

"Scusa" ridacchia vedendo la faccia confusa di Lauro "E che vorrei baciarti a mezzanotte ma davanti a mezza New York non mi sembra il caso"

Lauro scuote la testa "E come facciamo a sapere quand-" l'inizio del conto alla rovescia della folla lo blocca e fa ridere di nuovo Edoardo, che si mette una mano nella tasca dei pantaloni e ne tira fuori un accendino. Il nuovo anno inizia così per loro. Due stelline accese che fanno scintille e illuminano i loro volti. Un bacio morbido che li fa sospirare entrambi, carico di promesse e di aspettative. E un sussulto da parte di Edo dopo che una scintilla gli ha colpito la mano destra. Lauro scoppia a ridere, le labbra gonfie dal freddo e dai baci.

"Che t'avevo detto?" lo prende in giro. Edo si finge offeso ma il sorriso sulle labbra lo tradisce. Quanto cazzo lo ama.

Notes:

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